La Mensa Scolastica

Durante il periodo in cui frequentavo le scuole medie, ogni lunedì e mercoledì andavo a mangiare nella mensa della mia scuola; spesso gli studenti venivano divisi in due gruppi, dove il primo mangiava alle ore 13 mentre il secondo alle 13\:30.

Essendo molti gli studenti della scuola, le cuoche per questo motivo dovevano cucinare grandi quantità di cibo. Il pranzo veniva solitamente preparato con largo anticipo e le cuoche avevano il compito di riscaldarlo prima di servirlo in tavola. Accadeva spesso di vedere ragazzi chiedere alle cuoche abbondanti porzioni di cibo che, quasi sempre, non veniva poi mangiato. Il cibo avanzato veniva dunque gettato via.

E ricordo come la cosa mi impressionasse molto\: un simile spreco di cibo era davvero ingiustificabile. Ma la cosa che mi ha colpito di più, è che un giorno, mentre stavo uscendo dal cortile per andare a casa, ho visto le cuoche con dei grandi sacchi pieni di riso che non era stato mangiato a pranzo e che era avanzato.

Secondo me la causa principale di questo spreco è dovuta alla preparazione di quantità di cibo esagerate, rispetto al numero di studenti della scuola, ma anche a causa di una limitazione di scelta dei piatti da mangiare, molto comune in mense dove viene svolto un servizio self service come nella mia vecchia scuola. I motivi comportamentali dei ragazzi spesso influenzano lo scarto alimentare, come; l’assenza di fame all’ora di pranzo, perché hanno consumato merende troppo abbondanti, oppure rifiutare di assaggiare piatti a loro sconosciuti. I piatti sono spesso colmi di cibo e allestiti in maniera disordinata e poco curata. Per certi ragazzi, le difficoltà pratiche sono\: non riuscire a tagliare certi cibi con il coltello, oppure l’ambiente troppo caotico e rumoroso.

É necessario però intervenire, per risolvere questo problema di spreco di cibo, attraverso un intervento, dove è necessario, sulla merenda di metà mattina che deve essere scelta con attenzione, riguardo alla qualità e alla quantità; rivedere il menù anche in modo sperimentale identificando i piatti meno graditi e valutando la possibilità di inserimento di piatti unici. Bisogna definire sistemi di sporzionamento tali da permettere di ottenere sprechi recuperabili e quindi riutilizzabili, fornendo la porzione in due volte ed il cibo rimasto nel contenitore multi porzione può essere recuperato. Inoltre è fondamentale determinare le modalità per recuperare gli alimenti allo scopo di garantire una corretta conservazione prima di essere distribuiti rispettando il mantenimento a caldo o a freddo.

Per combattere questo spreco di cibo, che ormai è presente non solo in ogni mensa scolastica, ma anche lavorativa, bisogna realizzare percorsi formativi allo scopo di educare docenti, genitori e alunni sul valore del cibo che mangiamo ogni giorno. Sarebbe dunque opportuno,a mio avviso, che le istituzioni si facessero carico di questa problematica, per risolverla o, quantomeno, limitarla. Noi stessi forse non siamo culturalmente preparati per contribuire a risolvere questo problema ed è necessario che ciò avvenga il prima possibile. Perché qui parliamo di cibo, ma possiamo esattamente allargare il tema alle risorse idriche, ai rifiuti ecc. Serve una cultura diversa, una limitazione al consumismo sfrenato,per arrivare ad avere un società più responsabile.