Di Ricetta in Ricetta

Una sera di maggio di 3 anni fa mia mamma aveva fatto del riso bollito per tutta la famiglia\: per me, lei, mio papà, le mie due sorelle e mio fratello. Ma mia sorella maggiore decise all’ultimo di rimanere a dormire dal suo ragazzo, quindi anche a cena non venne; così cercammo di finire tutto il riso, ma purtroppo non ci riuscimmo. La mamma fu costretta a metterlo in frigo raccomandandoci di finirlo nei giorni seguenti, quando lei non ci sarebbe stata.

Il giorno dopo il riso fu dimenticato in frigo e così il giorno dopo ancora, finendo sempre più in fondo al frigo.

Qualche giorno dopo ero a casa con mia nonna e mentre pensavamo a cosa preparare per pranzo lei iniziò a rovistare fino in fondo al frigo, trovando il riso rimasto lì alcuni giorni. Le venne in mente di creare una ricetta usando il riso avanzato e pensò agli arancini, ma quando stava per iniziare a farli, si ricordò di non avere il pangrattato e l’olio di semi per poter friggere; essendo domenica i supermercati vicino a casa erano tutti chiusi. Così riaprì i frigo, in cerca di un’idea che permettesse di utilizzare il più possibile ciò che avevamo già. Dopo un po’ di ricerche nei suoi diversi libri di cucina, trovammo una ricetta, ma ormai si era già fatto tardi e il tempo per cucinare una cosa così elaborata non c’era più, così pensammo di cucinarlo la sera ma ancora una volta, rimandammo il progetto.

Quando la mamma tornò il giorno dopo, aprì il frigo e trovò il riso ormai maleodorante; si arrabbiò con tutti noi, ma ormai non c’era più niente da fare\: il riso era da buttare.