Moderatore
Lisa Rizzetto
Research and Innovation Center – Fondazione Edmund Mach
Degree and PhD in Industrial Biotechnology at the University of Parma,
since 2013 in Fondazione Edmund Mach, where she worked first as a researcher
then fundraising expert supporting the researcher in accessing competitive
finance and in the development of strategic initiatives.
She is the contact person for FIT4FOOD2030 of the Food Lab Trentino and partner
of the EIT Climate KIC EAT Circular - Education and Tools to manage the flows
of resources in the "Circular food chain coordinated by FBK. She also collaborates
in the project, coordinated by FEM, Environment Food and Health (EFH) funded by
EUREGIO, is a member of ILSI European expert group on "Oral and systemic health
resilience" and author of 29 scientific publications (H index: 17): in them, the
importance of high nutritional quality foods, their impact on human health, with
particular attention to the interaction of the immune system and the
intestinal microbiota.
Relatori
Silvia Silvestri
Responsabile del Dipartimento Ambiente e agricoltura di montagna e dell’Unità Risorse ambientali energetiche e zootecniche - Fondazione Edmund Mach
Ricercatrice all’interno della Fondazione Edmund Mach è attualmente . Svolge attività di ricerca, sperimentazione e consulenza specialistica nel settore delle biomasse di origine urbana, agricola, zootecnica e agro-industriale, finalizzata al recupero dei nutrienti, della sostanza organica e dell’energia in esse contenute. Partecipa a gruppi di lavoro locali e nazionali che promuovono le fonti rinnovabili. E’ referente FEM nel Cluster Tecnologico nazionale della Chimica Verde (SPRING) e del Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione (CIB). Partecipa al Tavolo Energia, al Tavolo Biomasse e al Tavolo Zootecnia della Provincia Autonoma di Trento (APRIE).
Luca Tomasi
Fondazione Edmund Mach
After graduating in "Environmental and Land Planning Engineering", I initially gained experience in the construction sector (design). Then I worked in the field of voluntary certifications in the environment/forest/wood sectors, at the service of an accredited Certification Body. Since 2011 I have been dealing with technology transfer in the field of renewable energy.
Daniela Bona
Fondazione Edmund Mach
She graduated in Biology and she had training at CETA (Centro Ecologia Teorica ed Applicata) and at the University of Innsbruck (Microbial Ecology group). She works at the Fondazione Edmund Mach (Environment and Mountain Agriculture Department - Environmental, Energy and Livestock Resources Unit). She carriers out research activity in the biological processes for biomass treatment (composting and anaerobic digestion), as regard the processes monitoring and final products valorization. She deals with the research on soil conditioners and bio-fertilizers obtained from biomass (digestate, biochar, hydrochar, compost, manure) to study properties, phytotoxicity and their effects on soil. She has worked at different research projects and feasibility studies.
Filippo Faccenda
Responsabile dell’Unità Acquacoltura ed Idrobiologia del Centro di Trasferimento Tecnologico - Fondazione Edmund Mach
Il mio principale ambito di interesse scientifico sono l’acquacoltura e gli ambienti acquatici, ed in particolar modo la biologia, la nutrizione e la patologia dei pesci. Credo che l’acquacoltura possa essere un eccezionale strumento per fornire un’ottima fonte di cibo alla popolazione mondiale in costante aumento, soprattutto per i paesi in via di sviluppo. Inoltre il pesce, sia esso allevato o pescato, possiede delle caratteristiche nutrizionali uniche per i prodotti di origine animale che lo rendono un alimento indispensabile nella dieta dell’uomo. Mi interessano le nuove tecnologie, il loro sviluppo e l’applicazione al settore dell’acquacoltura, perché reputo che possano essere un’opportunità unica per rendere questa attività di allevamento maggiormente eco-compatibile e permettere una crescita economica green del settore; con la crescita della disponibilità dei prodotti d’acquacoltura per il consumo umano, affiancata da una corretta informazione del consumatore, si potrà ridurre la pressione di pesca sugli stock di pesce selvatico, che ora sono sovrasfruttati dal punto di vista della disponibilità biologica.